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Biella: storia e turismo

Biella: cenni storici


In base ad antichi ritrovamenti preistorici si ha la certezza che i primi abitanti del Biellese furono celti e liguri; essi si collocarono vicino ai corsi d'acqua e si dedicarono alla pesca, alla caccia e, in seguito, alla pastorizia. Un documento dell'anno 826 attesta come l'allora Bugella venne donata al conte Busone da Ludovico il Pio (figlio di Carlo Magno), imperatore del Sacro Romano Impero, di cui il Busone era messo. È questa la prima volta che il nome della città compare in un testo ufficiale; un altro documento (anno 882) testimonia poi di un'altra cessione, questa volta da parte di Carlo il Grosso alla Chiesa di Vercelli. Tra il XIV secolo e il XV secolo ci furono numerosi scontri tra i Visconti e i Savoia per avere il possesso del Biellese. Nel 1377 una rivolta cittadina capeggiata dal canonico Ardizzone Codecapra pose fine al dominio dei Vescovi di Vercelli, con la dedizione ai Savoia. Sul finire del Quattrocento si costruisce in città la Basilica di San Sebastiano. Nel periodo di Reggenza di Cristina di Francia e precisamente nel 1641 i Principi Maurizio e Tommaso di Savoia aprirono la zecca di Biella e vi batterono monete di titolo assai scadente. Esse furono poi ritirate, firmata la pace nel 1642 Biella fu nuovamente occupata dai francesi nel 1704; ma non ebbe a subire gravi danni all'infuori delle imposizioni di guerra; la battaglia di Torino la liberava di nuovo. Nel 1772 fu eretta in sede vescovile per interessamento di Carlo Emanuele III. Fu occupata dai repubblicani francesi nel 1798 il 14 dicembre dello stesso anno in mezzo ad una esplosione di entusiasmo, di canti e di speranze come se fosse apparsa un'era di felicità, nella piazza di Santo Stefano i biellesi innalzarono "l'albero della libertà". Dopo la battaglia di Marengo, la città venne annessa alla Francia. Il Congresso di Vienna la ridiede nuovamente ai Savoia. Nel 1859 Biella venne liberata dall'assedio delle truppe austriache da Garibaldi entrando così a far parte della provincia di Novara, con la perdita della sua posizione di capoluogo, privilegio che le era stato concesso nel XVII secolo da Carlo Emanuele I di Savoia.
Entrerà a far parte della provincia di Vercelli solo nel 1927, per diventare infine provincia autonoma solo nel 1992.

Turismo Biella


Luoghi di rilievo turistico sono, nella Val Cervo, l'Oasi Zegna e il centro sciistico di Bielmonte; il Parco della Burcina, riserva naturale con flora protetta, il territorio della Bessa e la riserva naturale regionale detta delle Baragge, un'area verde che fa da corona alla parte a sud-est della città; il Ricetto di Candelo, antico borgo medievale.Luogo di culto è il Santuario mariano di Oropa, situato a una dozzina di chilometri dal capoluogo e meta di pellegrinaggi. Di interesse turistico anche la stessa città di Biella con il suo nucleo storico del Piazzo, ricco di atmosfere medievali e la città bassa per la presenza di alcuni importanti monumenti:

Battistero- E' una delle più caratteristiche costruzioni dell'arte romanico-lombarda. Fu eretto nella seconda metà del sec. X° sui resti di un sepolcreto romano. L'edificio, a pianta quadrata, ha la parte inferiore costituita da quattro absidiole semicircolari tripartite da costoloni aggettanti coronate ognuna da dodici nichìcchiette che creano un movimento chiaroscurale di grande effetto. La parte superiore è formata da un tiburio ottogonale, anche questo coronato da nicchie cieche e sormontato da una piccola lanterna quadrata aperta ai quattro lati da bifore e sormontata da una crocetta in ferro del sec. XII° rinvenuta durante i restauri del 1913. La muratura è in gran parte eseguita con materiale romano di recupero

Duomo - A destra del Battistero vi è il Duomo iniziato il 3 marzo 1402 da mastro Giovanni Bori. Il tempio è dedicato a S. Maria Maggiore e S. Stefano. E' di stile gotico a tre navate divise da pilastri a base cruciforme. Con archi ogivali, volte a vela cordonate e cupola ottogonale.

 Palazzo della Cisterna - Eretto verso la fine del '500, ove sorgevano case dei loro avi, dai fratelli Dal Pozzo, Carlo Antonio, arcivescovo di Pisa, Fabrizio, Conte di Ponderano, Lodovico e Giacomo. Nel 1821 il palazzo fu spogliato dei mobili, degli arazzi e dei quadri in seguito alla condanna toccata al principe Emanuele Dal Pozzo della Cisterna compromesso nei moti insurrezionali.

Chiesa di S. Sebastiano - Innalzata per volere del biellese Sebastiano Ferrero, Generale delle Finanze di Lodovico il Moro, e dei figli, i Cardinali Giovanni Stefano, Bonifacio, e Agostino Vescovo di Vercelli. La posa della prima pietra avvenne nell'anno 1500 e fu compiuta da Gio. Stefano Ferrero il futuro Cardinale di Bologna: gettò uno scudo d'oro sulla prima pietra e lo riprese per donarlo ad Eusebio il magistero fabbricatore. Venne restaurata nel 1866-67. La primitiva facciata, meravigliosa nella sua semplicità, adorna di cotti, di pinnacoli e di ventarole con le armi dei Ferrero, fu sostituita nel 1885 con l'attuale, di gusto assai discutibile, ideata dal geometra Andrea Bona di Vercelli. Nel transetto destro vi sono le tombe dei La Marmora; tra queste hanno scelto il loro eterno riposo il generale Alfonso La Marmora ed Alessandro, il fondatore dei Bersaglieri. Il busto del Generale Alberto La Marmora è di Vincenzo Vela. Le statue sulla porta d'ingresso alle tombe, raffiguranti la Fede, la Speranza e la Carità sono del Tabacchi. Nella Cappella terminale della navata destra vi è la tavola dell'Assunta, capolavoro di Bernardino Lanino (1543).

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